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Come disse Borges a proposito degli artisti: "Quando tutto sale vertiginosamente, nell'anima di un poeta, tutto può essere allo stesso tempo racchiuso in una noce. Concentrato: come in un gioiello". Una frase che torna utile. Il quartiere: ai margini di Brera, un gioiello di zona, quasi appartato, in una città trafficata. La galleria: un gioiello di atelier, piccolo e misurato. L'atmosfera: un gioiello di libri, musica di Brahms, campane della chiesa di fronte. Il nome: Thelonious, un misto di saggezza greca e irriverenza Dadà. Il creativo: un gentiluomo, con l'aria di un ragazzo pieno di vitalità, un viaggiatore colto e inquieto. Gli arredi: mobili-gioiello, scomposti in una sapiente "armonia delle sfere", tra l'Art Déco, i bistrot di Loos, gli ottoni dei transatlantici di un tempo. E infine i gioielli: pezzi unici, che raccolgono l´eredità del mondo, dagli "ori barbarici" agli sberleffi postmodern. Un'ora spesa bene, che risarcisce le altre ventitré, sfilacciate nel chiacchiericcio del mondo: un'ora che non si dimentica, come un cibo fusion che però, attenzione, può creare dipendenza.
Provare per credere!
Testo di
Pieter Von Balthasar